prima che Roma arda
e bruci notturna
rovinandoci sonno e sospiri, e dubbi
che galleggiano inerti
sulle nostre lenzuola leggere
sappi
che troveremo il modo di guastarli noi stessi
senza il bisogno di offendere
un’intera città
comunque destinata al sole
disinfettante ed incendiario
di questi nostri giorni
infiniti e salvifici
d’estate
e vita.
dai,
corriamo al dunque,
ché già troppo tempo
è scivolato via dai nostri giorni
tanto
lo sai bene che è il tuo corpo
il mio luogo di culto
è il tuo corpo
il mio tempio
perso nella giungla
che lo divora di liane
e di grida di scimmie,
sulla cima di un monte
avvolta da nebbie
di silenziose nuvole basse,
sul fondo dell’oceano
come nave da guerra affondata
quieta dimora di pesci e coralli
anche loro, come me
instancabili custodi
suoi incrollabili
fedeli.
dai,
non farmi domande,
ché non è induista
questo mio tempio,
non è cristiano né buddista
questo tuo corpo
ché è tutte le religioni
del mondo
e nessuna in particolare
è il luogo dove cerco dio
trovandolo specchiato in me, ogni qual volta
mi accoglie in meditazione e preghiera
e dove tu
sacerdotessa
benedici il mio respiro
e i miei peccati
nella segreta speranza
che non smetta mai
di cercar
redenzione.
gli amanti
non sono fiori
né stelle, né fiamme
ma secchi di bitume caldo
svuotati su letti di lino bianco
gli amanti si avvinghiano affamati
dando la schiena a serrature chiuse
generando l’apnea di quelle loro bocche
incollate sigillate ingabbiate prosciugate
e non si sdraiano sui divani, gli amanti,
li assaltano,
ne stracciano i cuscini, le sedute
gli amanti cambiano destinazione d’uso
alle cose
alle superfici
e non aspettano l’estate per esser nudi
è che gli amanti
sono giugno luglio agosto e la prima
settimana di settembre
gli amanti sono sferraglianti locomotive a carbone
lanciate veloci in discese che quasi deragliano
da quell’equilibrio sottile come un binario
gli amanti sono specchi ustori
sono forni a legna
sono pietre focaie
e il fuoco della loro frizione
scalda e illumina una notte,
quella degli amanti,
che notte, per loro
più non è.