Archivi tag: un po’ mi vergogno (e voi non siete d’aiuto)

e poi scusa

è un’idea improvvisa
quella di parlarti del mio amore
e devo fermare
la macchina, per dirtelo
sì, lo so
lo so che facciamo tardi al cinema
ma se non lo dico adesso
non so più
quando dirtelo
e poi scusa
tanto c’è traffico
è rosso, piove forte
e poi scusa
dimmelo tu, ora
quanti dei tuoi precedenti
fidanzati
hanno fermato la macchina
nel buio di un temporale cazzuto come questo
per prenderti
braccia tra le braccia
e dirti piano
con le labbra sull’orecchio
dirti quanto t’amo
io credo nessuno
uno faceva l’arrotino
aveva braccia
troppo larghe per abbracciare
l’altro era un subacqueo
fatalmente a corto di aria
l’altro sonnecchia alla biglietteria del cinema
e di incontrarlo, stasera, proprio non mi va
e poi scusa
ma è mai possibile tu non colga l’attimo
per poi dirmi che non sono romantico
e poi scusa
prima o poi
in tv lo daranno
questo maledetto film
o no?
ormai si è fatto tardi, pensaci
possiamo tornare a casa
infilarci tra le lenzuola profumate
mentre fuori la tempesta
prova a metterci paura
mentre la sala gremita
piange per un amore finito
sullo schermo tremolante
mentre il nostro
senza copione e ancora
ai titoli di testa
scorre,
inesorabile capolavoro,
fotogramma
dopo
fotogramma.

firma Ale

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guerra!

è così
che abbatti
ogni difesa e corazza
barriera
muro di cinta
scudo stellare
antiaerea
trincea, bunker, checkpoint
(insomma, dai, hai capito)
– dicevo
è così,
ammettilo,
che abbatti le mie difese
sorridendomi divertita
per le sciocchezze dette
guardandoti negli occhi
coi miei occhi
bombardati di sorpresa
per la tua bellezza offensiva
eppure indomiti
nel trattenere
la corda del tuo sguardo
solo fosse
per un secondo.

sì?
come sarebbe sì
come sarebbe non lo faccio apposta
come sarebbe neanche intuivo
cosa non intuivi
di essere offensivamente bella o
di aver smilitarizzato
i miei avamposti emotivi
con un singolo
disarmante sguardo?
niente,
vivi da qui non se ne esce
quindi, senti
saltiamo direttamente
alla firma dell’armistizio
di questa guerra lampo
da te vinta e mai dichiarata
ma combattuta con le uniche armi
contro le quali
la mia resa sempre sarà
totale
onorevole
incondizionata
e stavolta, come mai,
magnifica.

firma Ale

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ogni santa volta

regalerò il mio
corpo
alla scienza
dopo morto
così che scavino
e facciano scempio
delle mie membra
delle mie vene e delle mie arterie
dei miei muscoli, delle mie ossa
di quel che c’è dentro
che non si vede
che sotto
la pelle
da sempre si cela
che cerchino
ancora
e ancora
quel diabolico
esserino
che mi zampetta tra i nervi
che mi solletica
la base
del cranio
che mi accelera il ritmo
che mi dilata le pupille
che mi inonda
il sangue
d’adrenalina
quasi fosse un tifoso,
quasi fosse un fedele,
solo sua la colpa
di questa stupida emozione
ogni
santa volta
pronunci
il mio nome.

firma Ale

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