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questo nostro caffè

è come ti muovi
che è insopportabile ai miei occhi
in foto
fai meno male
mentre dormi
giusto il minimo sindacale
ma quando fai il caffè
e giri per la cucina
santoddio
il compasso delle tue gambe
e le caviglie
ed i piedi
come aghi che bucano, ad ogni passo,
il pavimento
il pianeta
l’universo,
quel gesto che fai spostando i capelli
controllando se è pronto
i fianchi sollevati
quando non arrivi sullo scaffale
a prendere quelle due tazzine bellissime
che metto in alto
apposta
per farti mettere sulle punte.
scusami
se fossi tu al mio posto
capiresti cos’è
capiresti perché
finiamo col berlo sempre freddo
questo nostro caffè,
sappi che è solo colpa tua
e di come cazzo
ti
muovi.

firma Ale

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che ne so io

che ne so io
dove vai quando non ti vedo
che ne so io
quel che fai mentre dormo
che ne so io
dove voli col pensiero
quando non è ben ancorato al mio polso
magari
vaghi per le bettole di Maicao
dondolando il culo come un pendolo
ipnotico per quelle canaglie, banditi e pirati
magari
scivoli fuori dal letto e dal mio respiro
indossi il tuo miglior tubino nero
e corri a taccheggiare le tue amiche prostitute
magari
sogni la corte di Luigi sedicesimo
ti appropri di un titolo nobiliare
ed in francese sussurri al Re: “vìolami”
che ne so io
quali segreti mi nascondi
mentre li sbandieri ad altri
che ne so io
che tu solo non attenda
delicata e paziente
che io ti osservi
che io mi svegli
che io ti afferri salda
perché tu sia, per me
terra libera di scorribande.
che ne so, io.

che ne so.

firma Ale

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miss vicina di casa

ho rovesciato un litro di latte per terra
e lei mi ha sentito
lei, miss vicina di casa
ha sentito il mio bestemmiare
e subito
bum bum, sul muro di confine,
bum bum.
ha sempre da ridire,
quella,
se ascolto i Led Zeppelin
se pianto un chiodo a martellate
che faccia sesso, sesso rumoroso
o che inveisca al cielo per del latte a terra.
lei invece non la sento mai
non una porta sbattuta nel cuore
della notte
un vaso in frantumi
un’esultanza per un gol della Roma
o un acuto per un acuto piacere.
solo quando mi bussa al muro
per mettermi in riga
allora la sento
con quel bussare da mano piccola
mano piccola stringe poco
e quella voce acuta e incomprensibile
voce acuta incendia poco,
che dio ti fulmini,
miss vicina di casa
c’è troppo silenzio in quelle tue stanze
tra un bussare e l’altro
non lo so, che fai
o piuttosto, che non fai
ma di certo
non ascolti musica
non appendi quadri
sei intollerante al latte
e sicuramente
godi poco.

firma Ale

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