e tu
guarda bene,
che è nel silenzio
che nasce l’alba,
avvolgendo
l’ultima mezzaluna di buio
della notte che muore.
è nel silenzio
ad annidarsi la verità del mondo,
là
dove ogni cosa
ha nome proprio
il silenzio è apocalittico
oppure, se credi,
stucchevole e morbido
tale l’abbandono nel sonno,
un bambino.
sai
ci sono passate sopra
come nuvole
milioni di notti silenziose
cercando assieme, invano,
il silenzio assoluto
cristallino
quello delle montagne e delle rupi
quello dei templi
quello delle valli e delle malghe
quello delle sordità, o della solitudine
ma trovammo solo vuoto
e mai essenza,
mai, sostanza.
fu poi
(buffo)
solo nel fragore
da noi stessi cercato
da noi stessi prodotto
nel nostro unirci, dividendoci
ad emergere brillante come una scheggia argentea
dall’acqua scura di una grotta
il silenzio che tutto avvolge
che tutto spiega,
è in noi
è in te
il silenzio,
è nel demonio dei tuoi lombi
il silenzio,
è di quello
infinito
mentre ci baciamo
mentre smarriamo i contorni delle nostre labbra
delle nostre lingue
delle nostre anime perse
inevitabilmente
per sempre, in un momento che si allunga
annegando
nel silenzioso infinito del prima
e soprattuto
del dopo
te.
[le altre]