Archivi tag: un po’ mi vergogno (e voi non siete d’aiuto)

mi piace

mi piace
il sole alla mattina
il sole a mezzogiorno
il sole al tramonto, insomma
mi piace il sole
e poi la nebbia
ma anche la grandine, certo
se ho l’ombrello,
altrimenti chi se la caga,
la grandine
e poi mi piace la crema dell’arrosto
e le cipolle rosse sulla focaccia
e l’impepata di cozze
e mi piace anche
quando il treno frena forte
certo, se lo guardo dalla banchina.
mi piace il tuo sedere
i tuoi polpacci
e la curva che fa quel tendine del collo
quando giri la testa per fare retromarcia
e mi piace il mio gatto
mi piacciono i pini
il sole di notte
e mi piace piegare in curva
mi piace Degas
mi piace la Sainte Dévote
mi piace l’arrabbiata
(sia la pasta che la curva)
ma soprattutto
ciò che mi piace un casino
sono
gli elenchi.

firma Ale

[le altre]

che hai

quando
nella luce del mattino
ti guardo attraverso
non vedo, sai,
i tuoi organi vitali
né venuzze né ossicini
ma nuvole temporalesche
cumulonembi
supercelle, fulmini,
tornado
e uragani,
quelli che si formano rapidi
nelle tue giornate amare
quando le correnti calde
e umide
dell’amore per la vita,
che hai,
che girano nella pancia
sensuale e levigata,
che hai,
salgono, incontrando
correnti fredde,
a getto, dominanti,
spocchiose e violente
soffiate da ciò che quotidiano
sorride sdentato
nello specchio mattutino
che hai.
domani mi affaccerò
anch’io nello specchio
e quando sarà
ricordami di soffiare forte
a liberare il tuo cielo
una volta
per
tutte
o quantomeno per il tempo
dell’ormai prossima
torrida estate
delle nostre
vite.

firma Ale

[le altre]

la strada per casa

ma quale mare
ma quale cielo
ma quale cuore
ma quale amore,
aspetta.
in questo luogo non fermano treni
a raccogliere
trasandate anime vestite di stracci
pallidi contorni
nel controluce di un sole abbagliante e purificatore
che esploderà
inondando di frattaglie ardenti
il vuoto che ci separava,
e avremo poco tempo
per dirci addio,
condensare in quattro minuti
quel che non ci siamo
detti
mai
e quando finale, quella coltre
avvolgerà i nostri corpi
per rispedirli alla sorgente
ci saranno solo, in lontananza,
i livorosi applausi delle stelle
quasi a dirci
bentornati a casa
voialtri piccoli,
insignificanti,
maestosi sognatori.

firma Ale

[le altre]