bolle
d’aria di luglio
intrappolate
impastate nel cemento
ne farò una casa
d’eterna estate.
[le altre]
bolle
d’aria di luglio
intrappolate
impastate nel cemento
ne farò una casa
d’eterna estate.
[le altre]
pioggia grassa
i tetti
i tetti senza grondaie
su di noi
noi due dal passo incatenato
una cascata intermittente
d’acqua gelata
non potendo nulla
noi
l’accogliemmo come un battesimo
in un fiume verticale
fu quello
non un prete
a unirci per la vita
grondammo nottetempo
di sola buona sorte.
io no
non esistevo
ai tempi di Napoleone
ma loro sì
quelle canaglie
dei miei atomi
e stavano
sparpagliati, spettinati
nel vento
del mondo
come semini neri
nel frappé di un ciclope
e tutti gli altri?
tutti gli altri chi lo sa.
sorridi,
neanche tu esistevi
ai tempi
di Giuseppina
ma i tuoi atomi
(come i suoi)
di certo esistevano
e tutti gli altri
tutti gli altri chi lo sa
e tuttavia chissà
se almeno
i miei e i tuoi
si siano mai incontrati
si siano
mai
conosciuti e piaciuti
forse qualcuno
della tua attuale tibia
e qualcuno
parte
del mio seno atriale
si sarà scontrato
un giorno di maggio
in una polpetta al sugo
su un tavolo povero
di Kiev
altri magari
nel caldo rosseggiante
delle fiamme di un incendio
o nel freddo di un metallo
o nella gravità
di una cascata
non ancora scoperta
nelle profondità dell’Africa
e tutti gli altri?
tutti gli altri chi lo sa.
è solo questione di chimica
quando ci tocchiamo
è un ritrovarsi antico
ché i nostri atomi
non noi
loro
si son già conosciuti
non sappiamo quando
figuriamoci come
e si riconoscono
legandosi
come la chimica di
base gli impone
generando
per le nostre
pelli sudate a contatto
la magia
sfrigolante
che c’innamora e ci condanna
e tutti gli altri
tutti gli altri
chi lo sa.