intrappolàti

un po’
(nei lineamenti, forse
nelle movenze, certo)
ricordi quella donna
quella dell’onda, delle mani, del fondale
vista, guardata
la sera in cui
quel poeta folle
bevve negroni a pioggia
e declamò poesie folli
folli
quasi quanto lui.
ti osservo da dietro
mettere il cappotto,
non muovo un dito per aiutarti,
e i tuoi capelli, lunghi e liscissimi
intrappolati dietro la nuca
resistono così
fino
all’intervento
delle tue mani leste.
non muovo un dito,
non un muscolo, per aiutarti,
sono immobile come in certi sogni
quelli in cui ti pare di cadere
quando in effetti
cado,
cado
tra i tuoi capelli
liscissimi
intrappolati
dietro la tua nuca
intrappolati
nelle tue segrete
quasi
quanto
me.

firma Ale

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