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Atlantide

fossi d’aria fredda
e tu d’aria calda
o io calda e tu fredda
fa lo stesso, dai

dicevo

fossimo masse d’aria
d’umidità e temperatura diverse
tu fermati, e immagina
che tuoni e fulmini
solo stringendoci la mano
pensa che vento e grandine
quando solo ci toccassimo
o abbracciassimo
e nel tempo dei baci
senza previsioni
ora sulle guance
ora sulle bocche divoranti
precipiteremmo
in piogge tropicali
e arrivando all’impasto
di sensi pelli e fiati corti
risolveremmo
il mistero d’Atlantide
che non resistette alla furia delle acque
perché le tempeste
di certe nuvole
non le ferma il cielo
né dio
figuriamoci noi.

firma Ale

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un quarto all’una

un quarto all’una
scendi scalza giù per strada
la strada di pioggia
allagata inzuppata imbandita
in questo mio sogno
che è un’alluvione
sei una rana di città
distendi le zampe
finché non rintocchi
l’eco sordo
della mia campana sommersa
e così
son sveglio
sveglio come zuppo
e scendo
anch’io giù per strada
a un quarto all’una
che mi prenderanno per matto
ché piove a diluvio
anche se forse
questo è solo il sogno
di qualcun’altro
e casomai fosse tuo
direi di accordarsi
come fossimo comete che
si consumano inseguendosi
vediamoci dunque
(un quarto all’una)
su questa strada buia
tu pensa solo
a presentarti bellissima
che alle previsioni del tempo
e a tutto il resto
penso io.

firma Ale

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quanto sei fregna

quanto sei fregna.
oh, taci
non è che debba
per forza
sempre esser elegante
o delicato come brezza
e tu, tu non prenderla sul personale
anzi, sì
perché guarda, guàrdati
dio santo quanto sei fregna
eccheppalle però
non l’ho mica nominato invano
quale invano
avrà pur avuto un ruolo
(lui solo che può)
nel darti una piega primordiale
di bellezza in potenza
quanto sei fregna
lasciami dire
e lasciati guardare
ché mi fai regredire
a Neanderthal, forse Erectus
sarò pure volgare
ma cieco no
che qui non si parla
di quando ti sogno
vibrante come violino
colma
di un amore che non merito
semmai di fiumi
che deviano
quando sfili in falcata
e di crepe
nel mio aplomb posticcio
che s’uniscono
in frattura che è un crollo
che mi lascia
solo
la bassa onesta facoltà
di guardarti senza fiato
mormorando al mondo
quanto sei fregna.

firma Ale

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