Archivi tag: un po’ mi vergogno (e voi non siete d’aiuto)

le anime pulite

le anime pulite
profumano
di ginepro e bergamotto
di latte appena munto
di sangue, di salsedine
di selciato umido di pioggia estiva
nelle afose serate di luglio
e di trucioli di legno
e di resina di pino, profumano
di baraccopoli,
di giovinezza,
della cucina di tua nonna
nei giorni della festa,
di raspi d’uva stesi
ad appassire
sotto il sole dell’Egeo
profumano di buono
le anime pulite
profumano di cose semplici
le anime pulite
semplici
come loro
come la luce
bianca della libertà
che al loro risveglio
quotidiana le lava
con l’unico incarico
di profumare indomite
la fogna immonda
di questo nostro
giardino caduto.

firma Ale

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tre gocce

ho visto l’inizio del temporale
la prima goccia cadere
mentre paziente
aspettavo
te
solo un caso, sai
la testa reclinata
lo sguardo all’insù, oltre il lampione
e nella luce della sera
d’improvviso compare lei
cadendo come piccola meteora umida
sulla mia coscia, sul pantalone
e poi la seconda
e poi, subito la terza
e poi
le loro molte sorelle
il loro rumore ritardatario
il loro pungente odore terreno
e mentre io
mi lasciavo bombardare, paziente
aspettavo
te.

ora sai bene
di non esser più arrivata,
che delusione,
ma non fa niente, sai
non sei arrivata e
sono zuppo, da capo a piedi
non sei arrivata
facendomi bagnare tre fiammiferi
ma sei senza colpa
d’altra parte non puoi mai sapere
quando accadrà di scoprire
come e dove
sfacciatamente nasce
un temporale.

firma Ale

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giorni

i giorni della mia vita
come piccoli otri d’olio
accatastati al fresco
in una cantina di tufo
come rosse tegole di terracotta
che asciugano sotto il sole arrogante
di un’isola perduta dell’Egeo
come inarrestabili formiche del Borneo
come taglienti trucioli di un tornio
come annoiati oggetti in un baule
i giorni della mia vita
pieni di sole
pieni di parole
pieni di domande
spesso vuoti di riposte
i giorni della mia vita
che ordinati, in fila indiana
salgono sul patibolo
con un sorriso sincero
nascosto dal cappuccio
perdonandomi ad ogni passo
l’ingiusta sentenza
e il mio essere
loro boia infame.

firma Ale

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