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scritta coi rifiuti del dopo Parigi (ce n’est pas une poésie)

con le mani quando volete
ma è rimasto solo un dito
mi sembra un po’ ipocrita
l’arte di vivere come fratelli
teste malate, tutti
e il Kenya allora
di chiarissime origine fiamminghe
e Beirut allora
se la Fallaci aveva ragione
e la Siria allora
la loro bruttezza, la nostra nostra bellezza
je suis l’Europe
alcuni morti valgono meno
ché Churchill ve spiccia casa
la soluzione ce l’ho io
cambia la tua immagine di profilo
inadeguata e insopportabile
il volto oscuro
di questo paese.

firma Ale

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allagarsi

allagarsi

stanotte
mi s’è
allagato il cuore
ché s’è crepato un tubo
e pian piano
s’è bagnato tutto
paure
sentimenti
ricordi, passioni
sogni e desideri
e così
nel mio disperato risveglio
ho steso tutto sul balcone
sotto gli occhi
sgranati
dei vicini e dei curiosi
prima convinti
non ci fosse nulla
da bagnare
nel mio cuore di carta
– e invece.

poi,
mentre un sole di fine anno
tenta di asciugare tutto
e giù in strada
i commenti
continuano
io fumo in piedi, scalzo
pensando che forse
un’alluvione non sia
del tutto
la sciagura che si pensi
come che un cuore asciutto
non sia la fortuna
che si creda
anzi
direi proprio
che un cuore asciutto
è un cuore morto
e noi
i cuori morti
li seppelliamo decisi
sotto tonnellate
di gialle
foglie autunnali.

firma Ale

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