Archivi tag: un po’ mi vergogno (e voi non siete d’aiuto)

c’è un veicolo in fiamme che causa disagi

c’è un veicolo in fiamme che causa disagi
lo dico per dire dire una cosa, sai
come quelli della radio
quelli dalla voce impostata
quelli che l’A1 s’incolonna
a Caianello si rallenta
e il tratto di penetrazione urbana dell’A24
è bloccato, per definizione
sempre e solo
per un veicolo in fiamme che causa disagi
e mai una volta che fosse, chessò
per un gatta partoriente sulla corsia di sorpasso
una famiglia di oche che attraversa la carreggiata
uno stormo di stoni che bombarda deiezioni al tramonto
sì insomma
mai che siano degli animali
a bloccare le strade
o comunque
delle buffe cause generiche
che mi facciano sorridere e sgarrare
mentre mi rado e ascolto il traffico alla radio
domandandomi
chissà questo poveraccio
che tutti i giorni arde e causa disagi in giro
quanto paga all’anno
di furto
e incendio.

firma Ale

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il nostro folle amore per l’assurdo

il volo dei lampioni
laggiù
sui fondovalle
e in cima, sulle malghe
di ricci castani e di sgretolamenti
quasi fosse tutto perduto
nel vento, e nelle lacrime
nascoste alle tegole scure
e ancora
ai tetti
ai muri
agli asfalti delle strade
quasi cadessimo incespicando
in punte d’iceberg apparse, anomale
nei prati primaverili, nelle basi d’asta
e nella consapevolezza di come
questa poesia non significhi un cazzo
per quanto tutta, l’hai letta
senza preoccupazione
è solo l’istinto
dettato
dal nostro folle amore
per l’assurdo

firma Ale

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Stazione Termini

Termini

e tu,
tu, da dove spunti
prima di Garbatella, non c’eri
son sicuro
e ora, tra Piramide e Circo Massimo
mi appari davanti
col trolley al tuo fianco
aggrappata al corrimano
come una giovane statua della libertà
e la metro corre, tu-tum
e io ti guardo, mentre mi guardi
vuoi forse il mio posto?
o semplicemente vuoi che scenda
perché ti disturbo la vista
oppure pensi sia un maniaco
perché ti fisso
perché sei in piedi
perché sei bella
perché
sei bella.

tu-tum
tu-tum
la metro corre
e Termini,
Termini s’avvicina
perché è lì che scenderai
lo capisco dalla valigia
e chissà dove andrai
chissà da chi vai
e con chi, vai
ma poi, poi mi sorridi
come la cassiera di una biglietteria
e realizzo
che sei venuta a prender me
era un appuntamento
questo tuo apparire improvviso
e io non son pronto, ma m’arrendo comunque
perché mal che vada
saremo gli ennesimi compagni di viaggio
di un viaggio sconosciuto
senza scelta
né destinazione
che arriva e parte, come sempre
da Termini.

firma Ale

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