il mio pianeta è differente

scendi giù in strada
prendi la moto
la macchina
o solo i tuoi piedi cicciosi
prendi una strada
una qualunque
spostati da dove ti trovi
verso un luogo qualunque.
ci sei?
guardati attorno
mentre ti muovi
nel tempo e nello spazio
della tua città
noterai alberi
cartelli stradali
cassonetti
rotonde, incroci, palazzi
persone, gatti, piccioni
muretti, irrigatori automatici, treni
tutte dimostrazioni della nostra presenza
e di ciò che c’era prima
che c’è e ci sarà
non c’è giardino
deserto
piazzola di sosta
dove non ci sia uno stelo d’erba
un insetto
anche solo un batterio
ovunque stringi pollice ed indice
raccogli qualcosa
ovunque posi lo sguardo
ci siamo noi abitanti di questo
piccolo stupido denso pianeta
infetto, vivo, pulsante ovunque guardi
ovunque tocchi.
alla fine,
nel tuo ampio vagare,
arrivi su Marte
ti guardi intorno, come prima
e c’è solo
una
infinita
distesa
di ruggine.

firma Ale

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