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I nastri di Legasov - NASTRO 2, LATO B

I nastri di Legasov – Prefazione

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Valerij Alekseevič LegasovValerij Alekseevič Legasov è quello che si potrebbe definire un personaggio storicamente controverso. Classe 1936, nasce a Tula, in Russia, da una famiglia proletaria di lavoratori civili. Brillante accademico, a soli 47 anni diventa primo vicedirettore dell’Istituto Kurčatov di Energia Atomica di Mosca; con un dottorato di Chimica alle spalle e la responsabilità ricoperta al Kurčatov, è tra i primissimi chiamati a rispondere all’emergenza senza precedenti presso la centrale nucleare sita a Prypiat, non lontana da Kiev, meglio nota al mondo e alle cronache come Černobyl’. Continua la lettura di I nastri di Legasov – Prefazione

viaggiare

mi mancano tantissimo gli aerei. e l’aeroporto, quel luogo non luogo dalla temperatura, luce e brusio costanti. mi manca quel brividino del decollo e dell’atterraggio, il guardare il mondo indistinguibile cercando di distinguere confini, montagne, città e porti operosi. manca l’attesa della chiamata al Gate, manca la corsa quando sei in ritardo, persino l’attesa dei bagagli a Fiumicino che non finisce mai. i duty free con le loro cianfrusaglie e i liquori a buon mercato, la cintura tolta al controllo sicurezza, il rivestirsi rapidi per far posto agli altri dietro di te. e poi ancora il frastuono dei motori a getto sulle piste, la prima vibrazione quando l’aereo prende vita dal suo parcheggio, i piloti che si intravedono dal corridoio stretto, le cappelliere, le indicazioni di sicurezza che nessuno ascolta, i bambini educati, quelli no, quelli che è la prima volta che lasciano il suolo naturale. manca tutto ciò che accade dopo e tutto quello che finisce al ritorno. l’eccitazione e la malinconia. il ricordo e il vissuto. l’emozione, la promessa di rifarlo.
viaggiare.
firma Ale

polenta a Luglio

è un giorno di fine Luglio 1997. scorrazzando per la città ci imbattiamo, noi compagnia di disadattati quasi senza famiglia, nel poster di una sagra paesana che promette “polenta al sugo di cinghiale e di capretto”. si va, ci diciamo; stasera, ci promettiamo. detto, fatto. si fa sera, ma come da tradizione vien tardi per aspettare tutti. ché ci si muove in gruppo con motorini cinquanta, smarritati, regolarmente in due e con le targhe diversamene leggibili. ci arrampichiamo sul colle che porta a Pitelli, arriviamo che si fa buio con tutto che è piena estate: abbiamo 18 anni di media, gli ormoni fino agli occhi e una fame soprannaturale. Continua la lettura di polenta a Luglio