buona curiosità

va cominciando una nuova battaglia, in culo a quella che si va concludendo.ogni anno è così. perché un anno solare questo è: una piccola battaglia personale, familiare, lavorativa e sociale che combatti quotidianamente, ciclicamente, da sempre, senza che nessuno ti abbia chiesto se ti andasse o meno a genio. che ti piaccia o no, alla fine sei coinvolto e cerchi, scalciando e sgambettando, di dire la tua malgrado le regole del gioco (forse sarebbe meglio dire “d’ingaggio”) siano sempre più confuse e contorte, malgrado le nitide certezze del passato col tempo si trasformino in pallide incertezze senza tra l’altro la consolazione del non poter concludere con un “e viceversa”.

anche quest’anno ci saranno problemi. grosse rotture di palle. delusioni. fastidi e contrattempi che oggi non passano neanche per la testa ma che all’improvviso, come un effetto speciale, appariranno davanti ai nostri occhi obbligando a farci i conti come fossero caselli all’uscita dell’autostrada.

pianificheremo spese, impegni, strategie professionali, figli cani gatti pesci, piante da arredo, il rinfresco dei muri a casa in primavera, la cinghia di trasmissione della Golf da sostituire ché sai siamo quasi a duecentomila chilometri, le vacanze intelligenti e alternative, uno sport per mettersi in forma per la prova costume e quel vecchio vizio del fumo da debellare, ma alla fine della fiera andrà come al solito tutto in vacca.
non bisogna fare piani. se hai piani precisi, il destino ti frega. bisogna restare vaghi.

anche quest’anno sarà l’inatteso a regolare le nostre vite. altro non potremo fare che continuare la navigazione a vista nel tentativo di subire meno danni possibili e di non perdere gli importanti compagni di viaggio improvvidamente lanciati oltre la murata da onde imprevedibili.
per carità, il bello ci sarà, certo che ci sarà. presto riscopriremo la bellezza del sole che ricomincia la sua ascesa stagionale nel cielo e con esso la voglia di  uscire dalle tane in cui ci siamo nascosti nella notte invernale. arriveranno le belle notizie, magari della buona musica; qualcuno si salverà per il rotto della cuffia e altri si leveranno di mezzo rendendo più pulita e profumata questa biglia azzurra senza senso che ruota incessante nel buio dello spazio. qualcuno farà i soldi, qualcuno farà finalmente una doccia, qualcuno avrà qualche idea brillante mentre fa la doccia (non è quello di prima), qualcun altro calpesterà una cacca di cane facendo jogging e quella disgustosa distrazione non lo farà finire sotto un’auto. il bello capita. chissà, magari riusciremo anche a non essere giudicati dal prossimo per quello che siamo, soprattutto nelle nostre diversità e nelle nostre scelte.

di nuovo incontreremo persone splendide, che ci faranno ringraziare il caso per avercele messe sulla strada; ne incontreremo altre, di orribili, che ci avveleneranno il quotidiano con la loro mediocrità emotiva e la loro pochezza umana. faremo con molta cura le nostre scelte e ci terremo strette quest’ultime per allontanare le prime, per poi lagnarci con noi stessi delle scelte fatte. dio, quanto ci piace. le scelte più giuste le conosciamo ma, volutamente e più o meno consapevolmente, le ignoriamo.
o forse no. forse troveremo persone eccezionali e le faremo entrare nelle nostre vite tenendo a debita distanza il pattume nauseabondo che ben conosciamo. comunque sia, questa al picchetto la pagano 2,35. speriamo bene.

ovviamente sarà un anno di internet e di social, con i suoi selfie, la sua disinformazione quale primo sport nazionale (altro che il calcio), la retorica distillata e barricata, degli animali che cercano casa (pensa quando cominceranno a cercare lavoro), dei like quale nuovo linguaggio univesale, dei video che hanno commosso il web, dei piatti (vegani?) fotografati al ristorante e degli sfottò calcistici, della politica corrotta e delle città invisibili e invivibili. sarà l’anno di post melensi e scontati, di post come questo, non richiesti e di cui non si sentiva troppo il bisogno. eppure.
forse e magari sarà anche l’internet delle startup, del rilancio, dell’applicazione smartphone per aiutare i non vedenti, degli sportelli amministrativi disponibili online giorno e notte, dei certificati digitali, della banda larga sempre più disponibile, della foto pubblicata che fa incontrare dopo quarant’anni madre e figlio, del potersi vedere e parlare anche se siamo lontanissimi, dell’abolizione, dio lo volesse, dei gruppi whatsapp. anche questa al picchetto paga bene, ma io una multipla quasi quasi me la gioco.

sarà un nuovo anno uguale. uguale a sé stesso. l’anno del mi sono rotto i coglioni, del non vi sopporto più, del prendo-tutto-e-me-ne-vado. tante chiacchiere, ma alla fine sei, siamo sempre qui. certo, un po’ per pigrizia, un po’ perché ci si crede che le cose possano andare meglio e forse tutti i torti non li abbiamo: i segni alla fine ci sono, perché se anno dopo anno, burrasca dopo burrasca, battaglia dopo battaglia siamo ancora qui, storti cinici e disillusi quanto vuoi, ma pur sempre in piedi, allora forse un motivo c’è.

quel motivo è proprio il domandarsi “chissà cosa succederà quest’anno”.
beh, buona curiosità a tutti.

firma Ale