tu insisti

non insistere
come faccio a spiegartelo, dai
dovresti provarlo di prima mano
attraverso
il tuo morbido spirito di pongo
ma insisti, tu
insisti
e allora d’accordo
va bene
ci provo
hai presente quando
dopo un ceffone
la mano ti duole
quanto la guancia?
per niente, dici.
lo vedi dunque
che ho ragione, che sei pazza
che non c’è modo di spiegarlo
ma tu, tu insisti
e allora, dai
allora riprovo
hai presente quando porti la tua giara d’acqua
in equilibrio sulla testa
e poi
l’equilibrio
tu lo perdi? ecco
forse è questo ciò che provo
lo capisci?
lo raccogli
col tuo rosso spirito di pongo?
no che non riesci
ma tu indomita
insisti, tu insisti
nel chiedermi cosa provo
e allora dunque prova
prova tu ad indossare i miei occhi
che ti hanno davanti
e ti sentirai
come si sente dopo un temporale un quartiere
l’odore d’ozono per le strade
i crepitii del cielo ormai lontani
e quella sensazione livida come un pianto dirotto
sospeso solo un attimo prima
dentro di te
si rompa
qualcosa.

ora
ti fai buia
come una sera invernale
e più non insisti
ma mi guardi
e annusi l’aria
perché forse sei riuscita ad entrare
insistendo
come insiste un rabdomante cieco
che lo sa, che l’acqua è lì
è lì
basta sentirla
e scavare
e insistere, e sì,
maledetta,
tu sì,
pazza e impervia
tu
insisti, tu
esisti.

firma Ale

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