prima che poi

prima che poi
tu mi dica
è tardi
sappi
che sono quarantaquattro minuti
che sei in bagno
a pittarti la faccia
neanche nel pomeriggio
avessi uno shooting fotografico
con Helmut Newton.
no
non ce l’hai in agenda
uno shooting fotografico
ma sei bella
come la forza delle radici
che sottopelle
sollevano montagne
deviano fiumi
aprono buchi nell’asfalto morbido
dei pomeriggi estivi.
prima che poi succeda
che questa bellezza sfiorisca
lasciati fotografare,
magari non sarò Newton,
nè Helmut, nè tantomeno Isaac,
(forte, il cognome Newton)
ma dicevo,
magari non sarò Newton
però saprei fotografarti
però saprei calcolare la tua massa
insomma troverei un modo
per congelare
il gesto atletico
che il mondo intorno a te esegue
quando il tuo campo gravitazionale
passeggia per la strada.
prima che poi
tu mi chieda
di amarti
sappi che non è poi così
importante
almeno mai quanto
il brivido
di aspettarti fuori dal bagno;
prima che poi
tu mi chieda
se ti amo
fammi verificare
se anche questa volta
porca di quella troia
sei riuscita a farci perdere
l’ennesimo
aereo

firma Ale

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