Los Angeles

a Los Angeles
manco morto, ci vivrei
con quegli angoscianti stradoni tutti dritti
neanche una curva per emozionarmi un po’,
le palme malate spazzate dai venti marini,
e i barboni
su Sunset Boulevard assieme alle baldracche
a mischiare il degrado col degrado
la povertà alla privazione,
e poi i negozi di liquori aperti ventiquattr’ore su ventiquattro
coi coreani a studiare l’inglese
dietro banconi che sembrano arsenali,
e ancora gli affittacamere di Venice Beach,
gli spacciatori a est di downtown,
i camion rossi per la raccolta di rifuti,
i tassisti part time strafatti di crack
e le donne di Bevery Hills rifatte di silicone.
no,
non ci vivrei manco morto, a Los Angeles
però
almeno una volta, quasi quasi,
mi piacerebbe visitarla.

firma Ale

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