dietro l’angolo

sulla spianata
lui crebbe prima germoglio
poi arbusto
poi albero.
non lontano
lei crebbe prima germoglio
poi arbusto
poi albero.
si guardavano in inverno
in estate
si guardavano
nudi
in autunno.
non potevano toccarsi
annusarsi
abbracciare i loro rami.
si amavano, però.
in primavera amoreggiavano grazie
agli amici insetti,
quando possibile
si salutavano agitando
i rami
mossi dal vento
fresco
di tramontana.
poi quel giorno
un buco a terra, tra loro
e poi le travi
e poi il cemento
e poi i piani
uno
due
dieci,
si salutarono l’ultima volta
una mattina di maggio
posato l’ultimo mattone
non si videro mai più.
io li ho visti stasera
e mi han sussurrato all’orecchio,
io cercherò per loro
uno specchio gigante
da mettere davanti l’angolo
di quel palazzo
fascista
così di nuovo si guarderanno
e agiteranno i rami nel vento
e chiameranno a loro gli insetti
e noi ci volteremo
per lasciarli
intimamente liberi
di fare
l’amore.

firma Ale

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