dal bosco, all’alba

questo cielo serale
che promette e non mantiene
questa corda che stringe ma non lega
questi denti, e le labbra
e le corse a perdifiato
all’uscio della casa dalle pareti di vetro
elevata a mezzo metro dal suolo
in questo bosco di conifere
dove nasconderci, al crepuscolo civile
come scintillanti chiodi nuovi
spinti a fondo
in sporche assi di legno antico.

hai occhi che non ammettono attese
tu
in questo luogo
così esposto agli sguardi
ed ai venti che spirano da nord
guardandomi guidare bendato
nel buio di questa notte
piena di nulla
piena di noi
domandati
(e semmai dimmi)
se non sia forse l’ombra lunga
dell’alba
quella che si stende sul prato
sul quale cammino scalzo
di ritorno
alla città.

con dedica a Philip Johnson
firma Ale

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