che hai

quando
nella luce del mattino
ti guardo attraverso
non vedo, sai,
i tuoi organi vitali
né venuzze né ossicini
ma nuvole temporalesche
cumulonembi
supercelle, fulmini,
tornado
e uragani,
quelli che si formano rapidi
nelle tue giornate amare
quando le correnti calde
e umide
dell’amore per la vita,
che hai,
che girano nella pancia
sensuale e levigata,
che hai,
salgono, incontrando
correnti fredde,
a getto, dominanti,
spocchiose e violente
soffiate da ciò che quotidiano
sorride sdentato
nello specchio mattutino
che hai.
domani mi affaccerò
anch’io nello specchio
e quando sarà
ricordami di soffiare forte
a liberare il tuo cielo
una volta
per
tutte
o quantomeno per il tempo
dell’ormai prossima
torrida estate
delle nostre
vite.

firma Ale

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