a te intorno

goditele
le pozzanghere che si asciugano
tra i tuoi passi affrettati
goditeli
i passanti trafelati
immobili negli sguardi
gonfi di sonno e di sogni
goditelo,
lo scivolare nell’aria
della sottile scimitarra
di pane caldo che taglia l’inverno
su quell’angolo tra Montparnasse e Daguerre
che ti aspetta in agguato
e dal quale tu sempre fuggi,
tu,
da sempre,
che ti sciogli in vento e pioggia
quasi fossi
un temporale.

“accidenti”,
e così, a quanto pare
hai perso anche l’ultima corsa
e dunque piangi
senza guardare alla fortuna
di quei minuti regalati
buoni per accomodarsi
e godere del viaggio
inconsapevole
che sfreccia nel tempo
immobile
che propone dal finestrino
meraviglie che ti passano accanto,
quotidiane,
di cui goderne
solo imparando a dire di sì
a questi attimi di torrida bellezza
celati negli angoli acuti
di ciò che da sempre
si nasconde in piena vista.

firma Ale

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